CHI SIAMO
Il nostro progetto
Parole Migranti ha iniziato a prendere forma dietro i banchi di un master in traduzione a Milano, dove ci siamo conosciute. Si è subito creato un legame speciale, ed è nata una grande amicizia. Siamo tre persone diverse, con storie diverse. Eppure abbiamo una grande passione in comune: la traduzione letteraria, e quindi abbiamo deciso di coltivare quella passione e trasformarla in un lavoro. Con tenacia ed entusiasmo.
Un duplice obiettivo
Parole Migranti si sviluppa su due piani paralleli. Da un lato la formazione: organizziamo workshop di traduzione letteraria, sfruttando non solo la lingua in comune – l’inglese – ma anche le seconde lingue – russo, tedesco, francese – su cui puntiamo molto. Dall’altro invece la traduzione. E qui vogliamo portare una ventata di novità. Crediamo, infatti, nella traduzione collaborativa e nel suo potenziale. In un primo momento lavoriamo sul testo individualmente, poi ragioniamo insieme e confrontiamo le singole versioni. E condividiamo la traduzione, discutendo le varie decisioni. Solo così si arriva a un testo più accurato in italiano, sia dal punto di vista formale, sia del contenuto.
Questione di armonia
Ci piace lavorare così, perché la versione finale valorizza i nostri punti di forza. C’è un’immagine che da sempre ci guida. Provate a pensare agli uccelli migratori: creano disegni bellissimi, quando volano insieme nel cielo. Sono sincronizzati – non si urtano, non si danno fastidio. Allo stesso modo, animate da questo spirito, possiamo tradurre e creare testi coesi, armoniosi e accurati.
Un nome
Il nostro nome ha una storia particolare, e ha a che fare con il lavoro di squadra. Sì, perché nasce intorno a un tavolo, durante una chiacchierata. Cercavamo un’immagine per descrivere la traduzione, e parole migranti rende bene l’idea. Suggerisce il movimento, il passaggio di parole da una lingua a un’altra. Simile però a una migrazione, perché a spostarsi non sono solo le parole. I traduttori lavorano in un territorio di frontiera, e spostano mondi.
Purché se ne parli…
Oltre a tradurre, ci interessa molto promuovere la traduzione e sensibilizzare i lettori sul ruolo del traduttore e tematiche affini. Vogliamo mostrare e far capire agli altri cosa facciamo noi traduttori, perché spesso le persone neanche se lo immaginano, il nostro mondo. Non riescono quindi ad apprezzare il valore di un testo ben tradotto. Il nostro è un bellissimo mestiere, e sarebbe un peccato rimanere nascosti. Da qui l’idea dei salotti di traduzione, per presentare i traduttori e le loro traduzioni, e condividere il nostro lavoro.